Lo spettacolo è un omaggio teatrale a Pier Paolo Pasolini nella ricorrenza del centenario dalla sua nascita. Si tratta di un’attenta rilettura in chiave teatrale ed originale dell’icona popolare pasoliniana mediante l’analisi di uno dei due racconti inediti giovanili brevi – ed in gran parte autobiografici – dal titolo Adolescenti, inserito in Atti impuri e pubblicato postumo, dopo trent’anni dalla stesura, nel 1982. Il ricordo di un amore giovanile, negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, vissuto sotto i bombardamenti nell’Eden contadino del Friuli mentre Pier Paolo si trovava a casa della madre.

A vestire ed interpretare i panni del giovane intellettuale sono due donne, Maria Grazia Cavallaro e Sabrina Tellico, che sono salite sul palco insieme ad un fantoccio di nome Nino: il “bambino-soldato”. Le due performer si sono cimentate nel tema del doppio teatrale – presente in Petrolio, ultimo romanzo pasoliniano – inscenando l’una l’aspetto “pubblico” del Pasolini, colui che razionalizza ed analizza i sentimenti quasi vivisezionandoli lucidamente, l’altra l’aspetto più “basso” che si nutre d’istinti, minimizzando così il desiderio omossessuale che lo spinge al corteggiamento, all’adulazione e alla corruzione di minori fino al compimento di atti osceni in luogo pubblico.

È stata proprio la difficoltà di chiedere la complicità del pubblico, data la delicatezza del tema trattato, a far nascere nel regista l’idea di far interpretare Pasolini a due attrici in modo da garantire il distacco e quindi la non assimilazione del genere con il personaggio. Il regista e drammaturgo Elio Gimbo spiega: “Ci è sembrato giusto celebrare la nascita di Pasolini ripartendo per un volta dalla vita, o meglio, dalla vitalità di uno scrittore che spesso abbiamo visitato nel corso della nostra esperienza artistica; una riflessione coerente con l’equivalenza pasoliniana tra corpo ed opera. Non vi è sentimento umano che egli non abbia sperimentato con il proprio corpo ed in prima persona, con tutto il carico straziante di un omosessuale, per lo più ebefilo, messo di fronte alla complicata convivenza tra il proprio orientamento e la società italiana del suo tempo”.

Foto: ©LorenzoArena2022