
Molly Bloom – Il divino è femmina è un libero adattamento, scritto da Elio Gimbo, del famoso “monologo in flusso di coscienza” (Cap.XVIII) dell’Ulisse di James Joyce.
Il regista ha rilevato, con la mediazione di Jacques Lacan, l’inesauribile esperienza simbolica e simbolizzante che la scrittura crea nel lettore, chiamato a una continua rielaborazione. La sfida del regista è quella di trasporre sulla scena l’inazione del personaggio Molly, una donna che si crogiola in innumerevoli e varie fantasie sessuali sul talamo suo e di Bloom.
La soluzione teatrale è stata quella di fare muovere nello spazio Molly (Sabrina Tellico), facendola interagire con un secondo personaggio (Cinzia Caminiti) e con un fantoccio che rappresenta Bloom, o, meglio, il maschile. La sessualità femminile viene rappresentata con tutta la sua carica destabilizzante.